Con le opere precedenti La rinascita di Afrodite e La grazia pagana, Ginette Paris aveva iniziato una rivisitazione delle antiche divinita greche, viste come entità psicologiche che possono orientarci per affrontare i problemi del mondo di oggi. Ora, con Hermes e Dioniso, si rivolge a due divinita maschili, che hanno in commune ii fatto di contrapporsi ai «campioni della razionalità e del potere», Apollo e Zeus, e di avvicinarci agli aspetti notturni e marginali della nostra personalità.
Hermes ha quella particolare forma di intelligenza che si nutre di astuzia e di concretezza, che mira ad annodare o a sciogliere relazioni. Hermes è un mercante e un ladro, una delle tante incarnazioni del “briccone divino”; ma nello stesso tempo è il simbolo di una medicina orientata all’ unità fra corpo e psiche e di una psicoterapia non rigida, ed è una guida in tutte le situazioni che prevedono un passaggio è un carnbiamento.
Dioniso è altrettanto ricco e contraddittorio. Porta all’ estasi attraverso l’intensificazione delle sensazioni corporee; ma, come avverte l’autrice, «non basta bere, mangiare, gridare, danzare e fare all’ arnore all’ eccesso per arrivare all’ estasi».
È portatore di follia per le personalita troppo controllate, ma è garanzia di una vita intensa ed emozionante. In questo è particolarmente «amico delle donne», soprattutto di quelle che «non ne possono più della prigionia domestica» o che «rischiano di morire di noia» anche se fanno carriera. Ma è un liberatore che può trasformarsi in tiranno.